Attrezzamento di macchine utensili

Attrezzamento di macchine utensili: tutto quello che c’è da sapere!

Tra le macchine utensili rientrano tutte quelle macchine operatrici utilizzate per la lavorazione di legno, pietre, metalli ed altri materiali. Se ne possono individuare 4 tipologie:

  • macchine portatili che vanno sorrette da una mano per l’utilizzo;
  • macchine trasportabili che possono essere sollevate da una mano di una singola persona;
  • macchine spostabili che si utilizzano in posizioni stazionarie durante l’uso, ma che possono essere spostate in diverse zone generalmente con delle ruote;
  • macchine stazionarie che sono collocate o fissate al pavimento o ad un’altra parte della struttura edile.

Quando si parla di utensileria si fa riferimento a tutti gli utensili impiegati per determinate lavorazioni, oppure ad un reparto destinato alla preparazioni di utensili, calibri e attrezzature per specifiche lavorazioni.

In tale contesto è utile fare menzione del truciolo, cioè il materiale scartato dopo alcune lavorazioni del metallo in seguito all’azione esercitata dagli attrezzi e dagli utensili delle macchine.

A seconda della destinazione d’uso, si possono individuare utensili destinati a modificare l’oggetto ed altri destinati a mantenerne la forma originaria senza modificarlo.

Macchine utensili: definizione e moto 

Volendo dare una definizione tecnica delle macchine utensile, possiamo dire che sono macchine operatrici utilizzate per la lavorazione di pezzi meccanici con l’obiettivo di modificare la forma, le dimensioni o la finitura superficiale tramite il taglio del sovrametallo con asportazione di truciolo, effettuata tramite un apposito utensile.

Le macchine utensili fanno riferimento a quei dispositivi che hanno bisogno di una fonte di movimento e di un’energia diversa dal movimento umano, anche se spesso c’è bisogno di un operatore per attivarle e gestirle. Trovano un ampio utilizzo principalmente nell’industria manifatturiera e meccanica, soprattutto per la lavorazione di metalli.

Le macchine utensili lavorano sfruttando due moti fondamentali: di taglio e d’avanzamento. Nel primo caso si fa riferimento al moto tra l’utensile ed il pezzo che permette di effettuare il taglio con asportazione di truciolo; nel secondo caso si fa riferimento al movimento che permette all’utensile di venire a contatto con un nuovo sovrametallo.

In realtà esiste anche un terzo moto, quello di registrazione, che consente di collocare l’utensile rispetto al pezzo prima del taglio, così da definire con precisione lo spessore di sovrametallo da asportare.

Le varie classificazioni delle macchine utensili

In base a diversi parametri, è possibile classificare le tipologie di macchine utensili. Secondo una classificazione generale abbastanza comune, si possono individuare:

  • macchine utensili a utensile mobile, in cui il pezzo è fermo o comunque si muove in maniera circoscritta, mentre l’utensile trasla o ruota durante la lavorazione;
  • macchine utensili a pezzo mobile, in cui il pezzo da lavorare si muove e l’utensile compie solo un moto di traslazione trasversale o longitudinale.

Tra gli standard da considerare c’è anche la produzione, in base alla quale è possibile individuare:

  • macchine universali, caratterizzate da comandi manuali o numerici, usate per le lavorazioni più lunghe;
  • macchine speciali, realizzate appositamente per una lavorazione specifica;
  • macchine per le grandi produzioni che favoriscono la produzione di grandi quantità di pezzi a costi ridotti, sfruttando contemporaneamente utensili vari;
  • macchine transfer, composte da varie stazioni all’interno delle quali il pezzo passa a seconda della lavorazione richiesta;
  • macchine combinate che comprendono più macchine speciali che lavorano su un pezzo bloccato su una piattaforma.

Un altro importante parametro è il livello di automazione che consente di classificare:

  • macchine utensili universali che si adattano a diverse tipologie di lavorazione e consentono di contenere i costi;
  • macchine utensili a controllo digitale che sono dotate di un elevato grado di automazione e tagliano notevolmente i tempi d’attesa;
  • centri di lavoro, che possono essere considerati un’estensione delle macchine utensili a controllo digitale, in quanto offrono ulteriori possibilità di applicazione. Permettono infatti di usare diversi utensili e di sostituirli automaticamente durante un ciclo di lavorazione;
  • sistemi di lavorazione composti da gruppi di macchine utensili a controllo digitale che, pur essendo separate, sono collegate tramite dispositivi di trasporto dei pezzi ed asservite ad un elaboratore centrale che controlla, monitora e gestisce tutte le funzioni.

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